Il Califfo e la grotta
Questo gesto fuori dal campo non si consuma nell’ambito del rugby, ma vede un Autumn dare il meglio di sé a margine della più grande impresa della neonata sezione trekking, subdolamente orchestrata dal Professor Vittorio per mettere ancor più alla prova il livello di cazzeggio Autumn e i rapporti fra Autumn e rematrici. Si va sul Corno Grande e fra gli improvvisati scalatori c’è il Califfo, che ricevuto dalla moglie un conciliante sms: “Stasera cinema alle nove?”, con fare da consumato playboy anni ‘80 (del resto è il Califfo…) risponde: “Ma certo baby, non vedo l’ora.”
Sono le ultime parole che riesce a dettare al suo telefonino, che poco dopo, inesorabilmente, si spegne per esaurimento batteria. La conquista del Corno Grande richiede un tempo lunghissimo, e anche il Prof ci mette del suo, perdendosi il cellulare in alta quota, cellulare che finisce in mano a un turista e il cui recupero risulta di difficilissima organizzazione. Fatto sta che alle 20.30, con i nostri ancora parcheggiati lungo la statale 17 nei pressi di Assergi in attesa del turista col telefono del Prof, squilla il cellulare di Deoldpres, a chiamare è Dodi: “A Pres, ma ndo state? Ma er Califfo sta co’ voi? No, perché m’ha telefonato la moje che so’ tre ore che lo sta a cercà”. E poi chiude con fare incoraggiante: “Vabbè, dije che me sa che so’ cazzi sua…”
Il Califfo, informato dei fatti, sbianca nonostante la perenne abbronzatura (del resto è il Califfo), si fa prestare un telefono da un compagno e chiama la moglie. Però non parla, ascolta solo e quando riaggancia, in silenzio apre il cofano della macchina, prende il suo zaino e si chiede fra sé e sé “Chissà se quella grotta verso il Corno Grande sarà comoda…” E mestamente lo vediamo allontanarsi a piedi nella notte lungo la statale 17, mentre dai boschi arrivano gli ululati dei lupi.