IL TORERO
Serata autunnale alla Cava, in campo c’è tensione, in seguito alla crisi di nervi – e alle conseguenti 40 pompate di rappresaglia – del coach, scatenata da un’interrogazione degna di “Io speriamo che me la cavo” da parte di Bum Bum e Cappo (perfidamente mandati in confusione dal malefico Luchino) sull’esercizio da fare in campo.
Tiziano respira profondamente e rispiega, apparentemente calmo e quasi senza più voce (versione molto censurata):
“allora, l’attacco parte; la difesa, siccome gli attaccanti hanno gli scudi, sale a bomba e placca pesante”.
Le linee si schierano.
Aigor è pronto a difendere, davanti a lui c’è Ros.
Aigor è concentrato, vuole, come gli altri, rimettere l’allenamento sui giusti binari.
L’attacco si muove e parte imperioso il “SU!!!” della difesa. La linea difensiva sale all’unisono, Aigor scatta come una molla, arriva a distanza giusta, carica il placcaggio e…. come un torero di consumata abilità Ros usa lo scudo come una muleta, e con un volteggio degno di Dominguin, lo fa scomparire di fronte ad Aigor, che ormai lanciato, prosegue la sua folle corsa.
Dopo aver sfondato lo steccato e travolto due tavoli del ristorante con i relativi occupanti, si schianta sul bancone del bar, dove, ripreso il suo consueto aplomb si rivolge alla barista allibita e ordina con flemma “una media chiara grazie”.