I CRAMPI DI GHOST A ORIOLO

L’essenza del rugby è il sostegno al compagno. E’ quello che gli Autumn hanno dimostrato in tutta la sua verità sul campo di Oriolo sul finire della partita contro i locali, quando Ghost, sfinito dal molto correre, si è accasciato a terra, colpito da quello che il nostro dottore-Capitano ha subito diagnosticato come “doppio crampo mortale”. Subito è scattata la gara di solidarietà dalla squadra. Dialogo colto dalla panchina: “Ma chi è quello a terra?”  “E’ Ghost.” “Aaaah, questo se fa male pure quando sbadija, l’altra volta s’è lussato er dito pe fa una citofonata, mo’ ha rotto er cazzo, nun è possibbile, daje Stè, entra tu.”

Ma l’apoteosi avveniva sul campo, dove il mediano Aigor, impietosito, richiamava i compagni: “lasciatelo là, pensate a giocare, deve rialzarsi da solo” e correva nel parcheggio antistante il campo per prendere la vanga che custodisce in macchina e rapidamente iniziava a scavare una fossa.

Ghost e il gesto in campo

Ghost intanto, aggrappandosi con le unghie ai fili d’erba (le dita delle mani erano l’unica cosa che riusciva a muovere), tentava vanamente di raggiungere il bordo del campo per evitare di essere calpestato da trenta mufloni vaganti, e così il Capitano, mosso anche lui a pietà, lo afferrava per il colletto della maglia e iniziava a trascinarlo fuori fin quando, avendo udito Ghost che con un filo di voce diceva: “Mi stai stran…go…lan…aaak..”, per evitare il tragico epilogo, lo lanciava fuori dalla linea laterale e tornava in campo con i compagni.

Tutto filava poi liscio fino alla fine della giornata, quando dal gruppo Autumn, ormai in partenza da Oriolo si levava una domanda: “Ma Ghost?”, e qualcuno premuroso rispondeva “Mah, deve essere lì per terra, a bordo campo da qualche parte”, e tutti, rinfrancati, si salutavano, salivano in macchina e andavano via.