Un pallido sole fa capolino tra le nuvole… anche oggi sveglia alle 7, ma oggi è un sabato speciale…oggi si gioca: c’è il Torneo Mediano Escila!!!

La mattinata scorre veloce tra portare figlia a scuola, portare motorino dal meccanico, prendere rematrice con auto e portarla dal meccanico… l’auto, non la rematrice… quella sarebbe da portare agli oggetti smarriti e sperare in un’adozione a distanza. Ma tutto scorre con la leggerezza del bimbo che sa, che da lì a poco avrà un giocattolo nuovo… incontrerà gli amichetti al parco giochi e insieme si rotoleranno su un campo d’erba, sportellando con gli avversari di turno.

Pranzo veloce… appuntamento alle 14,00 al campo… non ce la faccio, devo riposarmi un poco, mi perdoneranno i miei fratelli di maglia ma ho dei rituali da compiere e devo essere sereno…

Due sonore ronfate sul divano e sono pronto a preparare la borsa… prendo tutto con cura, pregustando il momento di indossare calzettoni, pantaloncini e scarpette… porto anche la maglietta d’ordinanza, anche se non dovrebbe servire oggi… il rito della borsa si completa con la maglia da indossare nel terzo tempo… Mediano Escila… sono pronto!!!

Quei pochi km sembrano infiniti, vorrei già essere in campo… riesco a tenere lontani i pensieri che mi tormentano… non ora… non ora… questo è il tempo di combattere.

Sono le 16,00 quando arrivo al campo, sono tutti lì: mi sento profondamente in colpa… li guardo mentre si fanno fotografare mettendo in bella mostra la maglietta cui è dedicato il torneo… poi cominciano a salutarmi, “Ciao Detto”… una pacca sulle spalle, un ‘come stai?’… un pugno sul petto e qualche abbraccio… nessun rimprovero per il ritardo…probabilmente io non sarei stato così tollerante con loro, ma sono la mia famiglia romana ed è uno dei tanti motivi per cui gli voglio bene.

Chiamata nello spogliatoio… ci raduniamo in silenzio e il capitano distribuisce le magliette… lo provoco con una battuta del cazzo e lui mi sorride con un ghigno, ma non mi cazzia di brutto come dovrebbe … il messaggio è chiaro, ora non esagerare, rientra nei ranghi.

Mi autonomino vicecapitano in assenza del titolare del ruolo… il sannita acconsente, consapevole che sarà necessario ucciderlo e occultarne il cadavere per farlo uscire dal campo.

Si entra in campo, parto titolare… proviamo qualcosa e comincia il riscaldamento… forse troppo presto, io nel frattempo mi studio gli avversari… oggi sarà dura, mancano tanti punti di riferimento… nessuno e’ al suo esordio, ma in tanti hanno pochi caps… ma sono fiducioso, la squadra quest’anno ha acquisito consapevolezza del proprio valore e sbaglia molto meno… possiamo fare bene.

Purtroppo manca ancora Max… il ns allenatore, ancora una volta non riesce ad essere dei nostri… mi spiace per lui, deve essere frustrante non riuscire a vedere in campo il suo lavoro fatto in allenamento, anche in questo caso dovrà accontentarsi dei racconti di chi ha partecipato e di chi ha visto da fuori… ma non è la stessa cosa.

Prima dei saluti iniziali la maglia di JS davanti a tutti, per ricordare che il nostro amico è lì con noi… il Sesto ci saluta urlando il nome di Gianfranco… un piccolo spazio all’emozione e al ricordo e poi si comincia.

Fischio d’inizio… si parte, i primi avversari sono i toscani del Sesto Fiorentino, squadra ostica, incontrata già due volte nella stagione scorsa… ma noi teniamo bene il campo… il confronto delle mischie non ci vede soccombenti nonostante la differenza di peso e i trequarti, guidati da un grande Tonino e Cristian, chiudono alla grande ogni tentativo di attacco, dimostrando grande aggressività.

Sfioriamo la meta un paio di volte, poi finalmente Cristian schiaccia quella palla oltre la linea… fine del primo tempo e cambi; esco per dare spazio ad altri… alcuni innesti in un ossatura robusta.

Il secondo tempo ci vede protagonisti, poche volte gli avversari si affacciano nei nostri 22 e sfioriamo ancora la meta… intanto si concretizza una grande prestazione dei trequarti, le “ballerine” oggi menano come dei fabbri Ghost, Ciliegia Poly e tutti i nuovi con pochissimi caps danno il massimo, concentrati aggressivi, efficaci…bravi.

Non me ne vogliano i miei fratelli mischiaioli… noi siamo sempre all’altezza, ma oggi i trequarti hanno fatto la differenza.

Chiudiamo sull’1-0, il risultato ci sta stretto, ma va bene così… non abbiamo preso mete ancora una volta.

Ci prepariamo per la seconda e ultima partita… gli Arnold di Roma; buona squadra con uomini pesanti e un discreto gioco di trequarti; hanno perso la prima con i toscani, ma sappiamo che non conta nulla… non è un caso che con loro non abbiamo mai vinto in 7 anni di attività Autumn.

Nella formazione si avvicendano i giocatori per dare spazio a tutti… stavolta entro nel secondo tempo.

Calcio di inizio e si ricomincia… nella mediana una coppia inedita Luca/Poli che giocano alla grande… Luca riesce a dare continuità alla manovra non facendo rimpiangere un ottimo Aigor e Poli smista palloni sui trequarti che continuano ad essere devastanti… il primo tempo si conclude con una quasi meta da parte di Alessandro, che viene rimontato da un avversario all’ultimo metro.

La squadra gioca bene, i cambi non ne hanno modificato l’intelaiatura, le cd seconde linee tengono il ritmo e soprattutto acquistano consapevolezza e non hanno paura di sbagliare… pochi gli errori complessivi, pochissime le palle perse in avanti. Peccato per un maldestro tentativo di placcaggio del Porporato che esce e quasi non si accorge della gravità dell’infortunio; in prima battuta al “Come stai” risponde “ A posto”… subito dopo esce ammettendo di sentirsi intorpidito… il trance agonistico ha anestetizzato il dolore? Visto di spalle c’è qualcosa che non torna e lo invitiamo ad andare dal medico… frattura della clavicola… grande guerriero!!!

Passa qualche minuto e l’urlo di Ghost fa temere il peggio… esce accompagnato a braccia dolorante… il cuore da leone a volta non basta a superare i limiti, ma il coraggio rende l’uomo un essere straordinario.

Il secondo tempo rientro, ma faccio saltare il cambio programmato con Dodi e con atto d’imperio chiedo a Gianni di uscire… Dodi batterà le touche e io vado a rompere le balle alla seconda linea schierata a primo saltatore. Oggi stiamo giocando alla grande, e sono sicuro che chiunque sarà in campo darà il massimo.

Si ricomincia per l’ultimo quarto d’ora… nonostante la pressione la meta non arriva, qualche occasione persa e poi una splendida azione pluri fase si chiude con un apertura ai trequarti con Monselesan che battezza il suo corner e torna in meta… grandi!!!

C’è ancora tempo per sbagliare un’altra meta tra Ciliegia e Ale… peccato, sarebbe stato il giusto coronamento per una grande prestazione, in ogni caso Ciliegia nominato man of the match.

Finisce qui la prima parte del torneo, quella agonistica… ci aspetta un grande terzo tempo in cui Ciliegia, Tonino e il mitico Vittorio U98 sono ancora gli eroi della giornata… tutti si prodigano ad aiutare per ospitare al meglio i nostri amici e “consolarli” delle sconfitte… l’adrenalina lascia spazio alla soddisfazione, siamo una grande squadra anche nei risultati, frutto di tanto duro lavoro sul campo, condito da cazzeggio e solidarietà … uno per tutti e tutti per uno potrebbe essere il nostro motto… ma i moschettieri non hanno mai giocato a rugby.

Nelle more di una giornata speciale un encomio a Franchino, febbricitante al punto da non poter giocare, ma presente a dare una mano a gestire i fuori campo; insieme con il cognato sono stati preziosi quanto ciascuno di quelli scesi in campo…

La serata scorre placida tra birra e vino per dirigersi verso il grappino finale… il Capitano inizia pian piano il suo personalissimo show alimentato dal crescente tasso alcolemico, ma stavolta non sfocia nella ormai famosa sindrome di Smansfirdtchr (nome approssimativo come la sindrome e il capitano)… il nostro professore, tra i fumi dell’alcool, fomentato da Gianni, dichiara guerra ai prossimi avversari, i cuochi cenano con i resti delle libagioni, soddisfatti per lo splendido lavoro fatto, Angelino ci chiede un inno alla sua Rita prima di accomiatarsi e noi tutti lo accontentiamo… siamo tutti felici di una grande giornata trascorsa insieme… per gli Autumn le vittorie non contano nulla, si gioca per il piacere di giocare e per stare insieme… ma vincere è sempre più bello.

Lasciamo il campo malvolentieri, l’adrenalina impedirà a molti di noi di prendere sonno…sono sicuro che potendo tutti vorremmo restare in quel luogo magico, fatto di erba, di fango e di tanti amici… ma la vita ci aspetta e ognuno riprende ad affrontarla consapevole di un valore che ci accomuna tutti e che ci rende più forti.

Arrivederci al prossimo allenamento per preparare le prossime sfide per far echeggiare ancora una volta il ns grido

…DAJE DODI, ENTRA, CAZZO!!!